martedì 17 luglio 2012

FUCKING TIME

La stanza era violentata dalla luce che filtrava dalle imposte proiettando il mattino sulle mura della camera numero tredici del Verona Hotel .Vittorio si alzò dal letto ancora avvolto dagli odori della nottata vuota a perdere che si accingeva a lasciarsi alle spalle e con la vista ancora offuscata dal sonno .
Rubò una sigaretta dalla borsetta in pelle che si trovava sulla moquette e la accese , era una kim al mentolo , "una fottutissima kim al mentolo"  pensò ad alta voce .
Si appoggiò nudo al comò in legno scricchiolante e nel silenzio di quella notte che faticava a voler abbandonare quella stanza per cedere il posto all'aurora, si mise a guardarla , nuda , coperta per metà dalle lenzuola bianche . Non ricordava nemmeno il suo nome .
Quella sarebbe stata una notte , una delle tante altre notti da gettare nel dimenticatoio esistenziale o da ricordare di tanto in tanto con un indifferente sorriso . C'era qualcosa di diverso tuttavia in quella notte e Vittorio , il vecchio Vittorio , Vittorio l'avvocato o semplicemente Vittorio il tizio che se ne stava nudo a fumare una kim al mentolo con indosso solo un vecchio orologio non funzionante lo sapeva bene .
Quella non era stata una semplice notte ma l'ultima di quelle notti che come fuochi d'artificio esplodevano nel cielo dei sogni proibiti del nostro pensare .
    " Nel mezzo del cammin di nostra fi..." sospirò avvolto dall'ombra " Fanculo ." .
Si rivestì ed uscì dalla stanza d'albergo senza voltarsi indietro , voltarsi indietro come diceva Pazienza era una cosa con non bisognava mai fare , nemmeno per prendere la rincorsa .
Tutto era iniziato due anni prima , sembrava quasi un ricordo , uno stronzissimo ricordo annegato in un mare di brandy che ne impediva la visualizzazione .
Si sedette ed ordinò del tè con del latte ed un croissant mentre con lo sguardo incontrò il suo volto riflesso nel vassoio del cameriere . Non si radeva da una vita e i suoi capelli erano privi di un vero e proprio taglio , non aveva bisogno di radersi e non aveva bisogno di un taglio o perlomeno non ne aveva avuto bisogno per due anni .
Quello che sapeva era che quella colazione doveva essere accompagnata da un po' d' ordine mentale , ordine . Aveva una camicia rosa chiaro , degli occhiali da sole , giacca marrone e pantaloni in tinta . Scarpe eleganti .
Ora quello che occorreva era un bel salto all'indietro , un tuffo nel passato o come caso volete chiamarlo.
Due anni prima si trovava in una gelateria con lo sguardo perso nel vuoto e un pianto che cercava di trattenere per mantenere una dignità in mezzo alla clientela di quella gelateria del centro . Era un giovedì sera e nessuno si deprimeva il giovedì sera , quello era un dato di fatto ma lui in quel giovedì aveva perso la moglie , la casa e il migliore amico in un colpo solo .
Aveva trovato il suo migliore amico dentro sua moglie nel loro letto mentre il loro figlio dormiva nella stanza affianco e questo lo aveva portato alle undici ed un quarto nella gelateria Carla ordinando il gelato al pistacchio che era passato di moda negli ultimi anni novanta .
La piazza ghermita di giovani con la voglia di spaccare il mondo e un avvocato di mezza età appoggiato ad una fontana con l'anima spaccata . Aveva fallito , fallito in tutto e mente il fottuto mondo intero gli piombava addosso l'unica cosa che poteva fare per distrarsi era ascoltare il rumore dell'acqua scorrere dalla fontana .
  " Hey ."
    " Mi dica ." rispose voltandosi verso quella voce che aveva interrotto il rumore del silenzio .
  " Senta , posso disturbarla un secondo solo ."
Era un ragazzo sulla trentina che con un'espressione bizzarra voleva forse qualcosa da lui ma quella non era proprio la giornata adatta per il vecchio Vittorio che avrebbe voluto rispondere un no secco ma che forse per bontà d'animo rispose un tiepido "Sì." .
  " Due anni fa un uomo mi ha avvicinato proprio come ho fatto io con lei adesso e mi ha regalato questo orologio qui vede ?" disse il ragazzo tirandosi su una manica per mostrare l'orologio al vecchio e  triste Vittorio .
  " Mi diede questo orologio chiedendomi solo una cosa ."
Vittorio aggrottò la fronte pensando fra se e se di averla vista giusta su quel tizio che probabilmente andava in cerca di elemosina .
  " Mi fece promettere di regalarlo esattamente due anni dopo ad una persona a caso a seconda della mia discrezione ."
    " Non credo di seguirla ." rispose Vittorio .
  " Vede ..." continuò sfilandosi l'orologio " Io ho deciso di darlo a lei ."
    " No , guardi non posso proprio accettare ."
  " La prego , mi creda , non se ne pentirà ."
L'orologio in questione era un vecchio orologio con il cinturino in pelle marrone , un orologio di quelli che si vedono tutti giorni ai polsi di milioni di persone con la sola differenza che quello non funzionava nemmeno .
  " La prego , lo prenda , lo indossi e lo tenga per dieci minuti almeno e vedrà che capirà tutto , mi creda e poi se non lo vuole lo può sempre gettare . Mi prometta solo di regalarlo a qualcuno a sua discrezione a due anni da oggi . E' tutto quello che le chiedo ."
Posò l'orologio sul marmo della fontana e si allontanò senza dire nient'altro come una di quelle persone che per un attimo entrano nella vita di qualcuno per poi finire dimenticate .
Vittorio indossò l'orologio e andò a gettare la coppetta di gelato ormai sciolta pensando che aveva perso una moglie , una casa , un'amico ma aveva guadagnato un cazzo di orologio rotto .
Gettò la coppetta e chiuse un'attimo gli occhi cercando di abortire la rabbia dentro di se quando una voce lo interruppe .
" Ciao ."
Era una donna , una donna bella con qualche anno meno di lui e visibilmente attraente .
" Ci siamo già visti ?" sorrise verso di lui .
Stava flirtando , la rabbia lo offuscava ma quella ragazza stava senza dubbio flirtando con lui senza ombra di dubbio .
Passò una notte di fuoco con quella ragazza in una casa dei quartieri alti e il giorno dopo facendo colazione ricevette un biglietto con il numero di telefono della cameriera che gli servì il caffè mentre quello dopo ancora finì a letto con una donna conosciuta in un bar. Ci mise qualche giorno a correlare l'episodio dell'orologio con quell'improvviso successo con l'universo femminile .
Non sapeva cosa pensare ma in fin dei conti pensare non era proprio il suo passatempo preferito in quel periodo . Cominciò ad uscire con decine di donne , sposate , fidanzate , single , ventenni trentenni e qualche diciottenne tutte donne splendide una dietro l'altra fino a perderne il conto .
Era una droga che non feriva e che non perdeva mai il fascino e sebbene molti possano esser portati a pensare che tutte quelle donne prima o poi gli sarebbero venuta a noia questo non successe mai .
La noia arrivò , certo ma non come molti sarebbero portati a pensare , la noia lo carezzò dopo tutte quelle stupende donne cambiando il suo modo di pensare e così l'avvocato cominciò un lungo viaggio dentro tutte quelle donne che aveva sempre guardato di striscio . Cominciò con quelle in carne per poi passare a quelle grasse e quelle che molti definirebbero "ciccione" passando poi per quelle che molti definirebbero "anziane" e con quelle di statura che molti definirebbero "nana" . Le voleva provare tutte senza distinzione di etnia , credo o provenienza , era come se gli si fosse aperto un mondo sconosciuto .
Le donne , tutte , erano creature stupende .
Smise di radersi e di pettinarsi e venne assunto in uno studio legale da un capo di cinquantacinque anni che si sbatteva regolarmente e il suo stipendio aumentò, di aumento in aumento .
Tutto fino a quel giorno quando  dopo aver preso un pacchetto di sigarette si avvicinò a chiedere da accendere ad un gruppo di ragazzi .
Notò uno studente che guardava una ragazza che doveva essere una delle più corteggiate dell'istituto superiore , la guardava teneramente . Fece un paio di tiri buttando il fumo dal naso , pensieroso e assorto nei suoi pensieri .
Un ragazzo grosso di corporatura e visibilmente pacchiano baciò la ragazzetta che l'altro stava fissando e avvicinandosi poi verso di lui gli rifilò uno scappellotto senza un motivo scoppiando in una chiassosa risata .Guardò il ragazzetto infilarsi le cuffiette nell'orecchio tornando alla sua musica ed al suo mondo camminando verso la fermata del bus . Doveva essere una strada che percorreva spesso in quanto sembrava percorrerla senza guardare nemmeno per un'istante il marciapiede .
Si mise a sedere dal gabbiotto della fermata muovendo timidamente al ritmo della musica .
    " Scusa ?"
      " Si ."
    " Tu non mi sembri un tipo da orologi vero ?" .  



FERDI .

giovedì 12 luglio 2012

RICORDI ALCOLICI Jack London

Ed ecco una recensione di un libro che reputo essenziale per tutti quei maniaci della carta stampata che giornalmente si ritrovano alla ricerca di qualcosa da leggere tutto d'un fiato o per meglio dirla , tutto d'un sorso .



FERDI .

mercoledì 11 luglio 2012

SCRIVERE LIBRI PER scoparsi il momento

Gettare via ogni malizia ed ogni pretesa , spogliarsi fino alla nudità e piazzarsi davanti alla macchina da scrivere , foglio o computer che sia , poco importa , scrivere è solamente combattere la noia . Scrivere non vuol dire vivere il momento ma scoparselo .

 







" Come procede il libro ? " chiede Paolo con ton sommosso attendendo risposta dall'altro capo della cornetta .
      " Sembra che a qualcuno piaccia e questo supera di gran lunga le mie aspettative ."
   " Hai mi letto qualcosa di John Keats , Ferdi ?"
      " Si , quello eran dannato genio ."
   " Aveva un modo di trattare l'amore davvero unico ."
      " Aveva il modo di trattare l'amore di tutti quelli che non volano di fiore in fiore come degli ossessi per paura di non commuoversi più per il profumo dei petali o per il pianto della rugiada .... Chiaramente il discorso sui fiori è solamente una metafora per quell'altra cosa più in basso e più accogliente !"
   " Mi diverte un sacco questo tuo distruggere le cose che sembrano graziose ."
Keats , il giovane e malandato Keats , credo realmente che nessuno possa amare senza prima aver letto qualche sua poesia . Lui era uno di quelli che trattava l'arte con la femminilità di una mente educata , educata nella sua sofferenza .
Ogni tot nasce qualcuno come lui , qualcuno che mette in ombra gli spiriti estrosi dei vari Kerouac e Bukowski per dimostrare che c'erte volte una pennellar ben ragionata può colpire ancora di più della action painting . Ogni tot nasce qualche stronzo che ti ricorderà sempre di essere stato uno dei migliori , lasciandoti così a riflettere trai tuoi mediocri capoversi impegnato a tirare fuori dai pensieri qualche frase d'effetto alla Keats .
Ogni tot nasce qualcuno che ricorda a te di essere troppo fortunato per essere John Keats e per ricordare a se stesso di essere stato invece troppo sfortunato per per esergo stato .
Dal letame nascono i fiori , bene, ma la poesia da dove nasce ?
Scopare il momento , fottere l'attimo certe volte sembra proprio una puttanata colossale .


FERDI