domenica 1 aprile 2012

l'INFERNO DEL NOSTRO SCONTENTO .

E le notti passavano tutte tremendamente uguali . Non c'erano i colpi di scena dei grandi copioni di quella Hollywood del cazzo che ci aveva scopato il cervello .
Eravamo tutti delle dannatissime comparse mentre i protagonisti se la ridevano , ingrassando e bevendo champagne .
L'unica rivoluzione che riuscivo ad immaginare quella notte era quella interiore , quella che da dentro ti poteva scavare fino all'anima .
Eravamo nel pieno centro di una città che aveva smesso di appartenerci nell'inferno del nostro scontento con diavolette sexy pagate ad ore a punzecchiarci da dietro con i loro forconi boondage .
   " Vaffanculo . " pensai , " Fanculo tutti ma soprattutto ... Fanculo io ."
Eravamo animali da piano bar addomesticati alla mediocrità e non c'era da stupirsi se alla prima ventata di libertà finivamo per ubriacarci , per rubare o per darci di matto . Avevamo le anime storpie , guardavamo gli altri e continuavamo a guardarli e con tutta probabilità avremmo sempre continuato solo a guardarli .
Potevamo rifarci di tanto in tanto , volando basso e tenendo basse le nostre ambizioni come cagare in faccia ad'una famiglia testimonial delle brioche su canale cinque o violentarci i pensieri davanti ad un rebus domenicale.
Pub o non pub ? Questo era il dilemma .
I grandi si travestivano da giganti e i piccoli fingevano di essere dei nani . Portare tutto all'estremo .
   " Si ." pensai , "Portare tutto all'estremo ." .


         Ferdi   .

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